venerdì 27 febbraio 2009

Voglio denunciare l'Italia per danni morali.

Ho 26 anni e non ho ideali da seguire, non ho speranze, non ho nessun senso di appartenenza civile perchè la mia non è più una povera patria ma una patria povera che legittima la sua povertà intellettuale, politica, culturale e materiale.
Voglio denunciare l'Italia per danni morali, perchè io non ho nessun Obama che mi faccia vivere una speranza, che mi faccia abbracciare un amico che come me creda in qualcosa dopo una vittoria.
Ho solo un Beppe Grillo, un Travaglio e un Chiesa che combattono un potere che trova legittimità anche attraverso di loro, con questo non voglio dire che non dovrebbero fare ciò che fanno ma che il potere ha trovato l'equilibrio perfetto per la sua applicazione in una sfera pubblica che crede nell'esistenza di una libertà che non esiste, non c'è, e viene lentamente limitata all'azione di poche persone che non colmeranno mai il gap, il dislivello che ormai è stato creato.
Voglio denunciare l'Italia per danni morali.
Perchè mi sento solo, abbandonato, costretto a soffrire davanti al razzismo della gente, alle pratiche politiche più schifose, e alla sua legittimazione mediatica e pubblica.
Voglio denunciare l'Italia per danni morali.
Non solo perchè mi nega la libertà, ma perchè mi nega la possibilità di credere in qualcosa.

giovedì 26 febbraio 2009

lunedì 23 febbraio 2009

LA CRISI NON HA UNA SOLUZIONE!

Questa è la mia idea personale.
Provate a ragionare….
Il consumismo ha generato un sistema produttivo sovrabbondante.
Costruiamo molto di più di quello che con 1000 euro al mese possiamo acquistare.
La responsabilità è di tutta la politica, i sindacati, confidustria ed il sistema economico mondiale.
La responsabilità più grave è quella di aver fatto perdere il potere d’acquisto dei salari rispetto al costo della vita.
Nel 1999 lo stipendio medio era di 1.400.000 – 1.600.000 lire adesso lo stipendio medio è di 1.000 euro.
Se paragoniamo il potere d’acquisto del denaro oggi 1000€ è come dire 1.000.000 di lire di 10 anni fa.
Dieci anni fa il pane costava 4.000 lire al chilo oggi costa 4 euro.
È diventato normale pensare che per acquistare una piccola casetta si debbano spendere 250.000 – 300.000 euro.
MA STIAMO SCHERZANDO!!!!!!!!!!!!!!
Sono 600.000.000 di 10 anni fa.
Ci hanno fatto credere che è normale stipulare un mutuo ventennale per pagare delle rate impossibili.
Ci siamo abituati al loro sistema.
Oggi non funziona più, il sistema e marcio.
Con 1000 euro al mese non riusciremo neppure a vivere.
Cosa faranno le persone che perderanno il lavoro e dovranno continuare a pagare le rate?
Perderanno la casa e tutto quello che hanno acquistato tramite i prestiti bancari.
Non aver vigilato sul cambio lira euro è stato drammatico.
È una responsabilità di tutti.
Il potere è stato utilizzato molto male.
Ci hanno rubato il futuro!
La crisi si risolve solo aumentando di molto i salari.

La soluzione non è però attuabile.

Un PARTITO SUBITO per gestire il post crisi che sarà drammatico.
Un PARTITO SUBITO per impedire alle persone di fare molto male ai responsabili.

Legalizzazione della cannabis in Italia

Una semplicissima proposta, che nessuno sembra avere preso in considerazione, in questi tempi di vacche magre.

Ci sono due giri d'affari miliardari che sfuggono completamente al controllo dello Stato, con tutte le conseguenze nefaste che questo significa, essendo entrambi gestiti dalla malavita.

Due commerci molto diversi che hanno come unico comune denominatore il fatto di essere illegali e di arricchire le casse, già pingui, della malavita. Sto parlando del commercio di droghe leggere e della prostituzione. Due realtà molto diverse che non è facile accomunare se non per la quantità di denaro che mettono in moto, assolutamente non tassato.

Basterebbe legalizzare (e quindi controllare e normalizzare) questi due commerci per far entrare nelle casse dello stato una tale quantità di denaro - togliendolo alla malavita, lo ripeto - che sarebbero assai utili per il rilancio dell'economia e per evitare drastici tagli al sistema del welfare e cioè a pensioni, istruzione, sanità.



Vediamo i lati positivi: Da una parte si potrebbe combattere in maniera molto più semplificata, la tratta delle donne che, brutalmente, finiscono nei marciapiedi delle nostre strade. Si aiuterebbe, non poco, la lotta contro la diffusione di malattie come l'HIV. Insomma, in un modo o nell'altro, si salverebbero diverse vite.
Per quanto riguarda la legalizzazione delle droghe leggere si aiuterebbe non poco la lotta contro quelle pesanti. Nonostante ciò che si dice l'assimilazione delle droghe leggere a quelle pesanti crea un notevole vantaggio a chi queste droghe le commercializza, e cioè alla mafia. Basti pensare che quando un ragazzo va a comprare uno spinello, magari, il venditore, gli offre, come simpatico regalo, una pasticchetta o una dose di coca... ed ecco che il consumatore di droga leggera ha la possibilità di fare il salto. Legalizzare le droghe leggere significherebbe separare i due mercati, togliendo alle mani della criminalità organizzata un business miliardario e la possibilità di agganciare i clienti, passo per passo.
Non vi ho convinti?

Salvare delle vite umane, strapparle dalle mani insanguinate della malavita, togliere alla malavita stessa un giro d'affari che gli consente di essere sempre più forte, di avere arsenali sempre più micidiali, di corrompere, in molti casi, e restare impunita con molteplici agganci. Non sono buone ragioni per compiere un passo che a mio avviso sarebbe ovvio?

Cosa ci impedisce di fare questo passo? L'ipocrisia della nostra "civiltà"? Ma se tutti sappiamo, perfettamente, dove poter andare a ******* e dove acquistare droga e sappiamo perfettamente che la lotta delle forze dell'ordine è assolutamente impari e non riusciremo mai a vincere la guerra. A proposito... vorrei proprio capire com'è che un cliente di prostituta, che magari si rende complice di rapimento, al massimo può essere multato e un ragazzo che si fa trovare con 3 spinelli rischia il carcere. Ma tant'è... forse andare a prostitute, nella nostra civiltà ipocrita, è più accettato che farsi una canna...
Da un piatto della bilancia abbiamo la possibilità di salvare delle vite, veramente, e di aiutare noi stessi a vivere meglio con i soldi che proverrebbero da questi che adesso sono due giri d'affari illegali. Dall'altro piatto della bilancia abbiamo solo i nostri principi morali che ci dicono che una donna (o un uomo) non può vendere il proprio corpo e che un ragazzo non può "sballarsi" con uno spinello. Però poi vediamo ragazze che hanno venduto il loro corpo, per un lavoro, scherzare di questa cosa in pubblicità di telefonini e quegli stessi ragazzi che si "sballano" con un paio di bicchieri di alcool (legale ma molto più tossico di una canna).

Ancora non vi ho convinti?

Comincio a pensare che tifiate perché le mafie continuino a prosperare distruggendo le vite di migliaia di persone, direttamente o indirettamente, pur di mantenere i vostri principi morali. Complimenti... non so che altro dire.

sabato 21 febbraio 2009

Non ne posso piu'

io sono una ragazza di Genova disabile dal 1995 incidente stradale sono per ora autosufficiente....scusami ma cosa sta succedendo in questo paese???????? Io ho 45 anni e mi ricordo che quando andavo a scuola inizi anni 80 si scendeva in piazza uniti insieme studenti con operai per difendere i nostri diritti....qui ora ci stanno mettendo uno contro l'altro nessuno si indegna per gli ultimi fatti vedi processo Mills, Lampedusa, famiglie che pedrono il lavoro, ronde... decreto sicurezza anticostituzionale... mi sento più disabile di quello che sono...questo governo sta manipolando tutto... Berlusconi è un acaro, non c'è più la destra, la sinistra sono tutti uguali... e nessuno si muove andiamo per categorie... speravo in questo cazzo di festival che ci fosse una manifestazione nulla... ma dove sono andate a finire le occupazioni di piazza.
Ci stanno spogliando lentamente delle nostre libertà....quando non si muove nulla dalla piazza è un brutto segno...io non sono ne di destra ne di sinistra sono per la democrazia per la libertà di pensiero per la costituzione che è sacra... ho fiducia nella legge nei magistrati ma ora quelli bravi li mandano a casa negli anni 80 li facevano fuori ora gli tolgono gli incarichi... Io sono stanca non ne posso più, uniamoci insieme senza bandiere e civilmente manifestiamo tutte le categorie... Basta ci stanno rubando la nostra libertà....
Scusa per questo sfogo e ti ringrazio. Ciao.

venerdì 20 febbraio 2009

Caricabatterie universali! Finalmente!

Come noi centinaia di altri siti hanno scritto che quello dei caricabatterie tutti diversi è una stronzata che fa buttare via soldi ai consumatori, produce quantità notevoli di rifiuti da smaltire e crea disagi perchè a volte cerchi qualcuno con un caricabatterie che vada bene per il tuo telefonino e non lo trovi.
Dal 2012 non sarà più così.
Basta buttare via 51 milioni di pezzi all'anno.
L'iniziativa congiunta, promossa da Gsm Association e annunciata alla fiera di Barcellona Mobile World Congress, coinvolge i più grandi fabbricanti del mondo. Un primo passo verso la creazione del CARCABATTERIE UNIVERSALE, che funzionerà su tutti gli aggeggi elettronici provvisti di batterie.
Lo vedi che la grande Passera Cosmica ti Ama?

PS
Al Mobile World Congress si sono viste le nuove frontiere di questa tendenza ecologista. Samsung, Lg e Zte hanno presentato cellulari dotati di pannelli solari. Per una ricarica pulita.

Fonte www.repubblica.it

domenica 15 febbraio 2009

Oscurare internet!!Come in Cina!

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"Il pacchetto sicurezza, recentemente approvato, contiene anche norme che vogliono essere un tentativo di controllare la rete. Critiche, lamentele, battute e polemiche sono già molto numerose."

Nel pacchetto sicurezza sono state incluse anche le norme per controllare Internet, con un'attenzione particolare per Facebook.

Il resoconto della giornata del Senato di ieri, infatti, ricorda le norme per il contrasto all'uso distorto e criminogeno di alcuni social network su internet, che ritroviamo nell'emendamento 50.0.100 all'articolo 50, a opera del senatore D'Alia (UDC-SVP-Aut.), approvato recentemente.

L'emendamento in questione, in sintesi, contiene le seguenti misure:

* Che sia perseguita l'apologia di reato, l'istigazione a delinquere e quella a disobbedire alle leggi su Internet. Il Ministro dell'Interno avrebbe il potere di interrompere l'attività indicato e ordinare agli ISP di filtrare i contenuti.
* Gli ISP devono attivarsi entro 24 ore dall'ordinanza, o affrontare una multa.
* Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".

Il testo non è del tutto chiaro, ma fa capire che ogni riga o immagine che appare in rete potrebbe essere ritenuta un delitto potenziale. Siti, forum, blog, usenet e social network potrebbero ricadere sotto queste norme. A fare chiarezza ci pensa lo stesso D'Alia: "In questo modo diamo concretezza alle nostre iniziative per ripulire la rete, e in particolare il social network 'Facebook', dagli emuli di Riina, Provenzano, delle Br, degli stupratori di Guidonia e di tutti gli altri cattivi esempi cui finora si è dato irresponsabilmente spazio".
Ancora una volta, sembrano ovvietà sulle quali difficilmente non si può essere d'accordo. Certo è curioso che D'Alia non abbia parlato di gruppi neonazisti, di quelli che predicano la superiorità di una razza su un'altra, di quelli xenofobi, di quelli che insultano ed umiliano le donne, e l'elenco potrebbe continuare. D'altra parte "tutti gli altri cattivi esempi" potrebbe essere tutto e niente. Altri parlamentari, di entrambi gli schieramenti, per fortuna si sono accorti anche delle 'altre' devianze, che sono sfuggite a D'Alia.
Con l'emendamento passano al governo poteri che si si aspetterebbe di vedere nelle mani dell'autorità giudiziaria, e sono già in molti quelli che vedono un controllo politico dove ci dovrebbe essere solo una vigilanza sulla legge. Altri vedono già la censura bloccare ogni idea "non allineata", in un novello mondo orwelliano. Siamo d'accordo sul fatto che si offra ai controllori, il Governo, un margine di discrezionalità troppo ampio, che permetterebbe di definire criminali anche chi si schiera su un caso come quello di Eluana Englaro, criminalizzando una o l'altra opinione, a seconda dell'orientamento del governo di turno.
La nostra opinione è semplice: non si può controllare Internet, che per sua natura è incontrollabile: chiunque può accedere e dire la prima cosa che gli passa per la testa. L'unica soluzione è bloccare, oscurare, interi siti, e questa sarebbe vera e propria censura, che non possiamo approvare.
IN BREVE:
Caro cittadino della Rete,
il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha raggiunto un accordo politico su norme e direttive fortemente lesive dei diritti dei cittadini europei e dei consumatori. Tale regolamentazione è inclusa nel Pacchetto Telecom, un complesso sistema di cinque Direttive che influenzerà profondamente le leggi degli Stati Membri dell'Unione Europea, Italia inclusa, per molti anni a venire. L'accordo politico del Consiglio stravolge il contenuto del Pacchetto, che con voto democratico, e con l'appoggio della Commissione Europea, il Parlamento Europeo aveva approvato a larghissima maggioranza nel settembre 2008 con emendamenti che garantivano e tutelavano i diritti fondamentali dei cittadini e dei consumatori.

Il 19 febbraio il Parlamento Europeo darà inizio alla Seconda Lettura del Pacchetto Telecom, e se non avrà la forza di opporsi alla volontà del Consiglio dei Ministri, entro pochissimo tempo le leggi dei Paesi Membri dovranno obbligatoriamente adeguarsi con le seguenti conseguenze:

- sarà possibile disconnetterti dalla Rete sulla base di semplici indizi, raccolti da società private senza autorizzazione della magistratura, che facciano sospettare che tu abbia condiviso contenuti protetti da copyright. Il tuo fornitore di accesso Internet sarà obbligato a collaborare con le società private per fornire i tuoi dati, e sarà costretto a procedere alla sospensione del servizio. Non avrai diritto né alla difesa né ad un equo processo;

- il tuo fornitore di accesso sarà libero di filtrare contenuti, servizi e applicazioni a piacimento. Per fare solo un esempio fra i tanti possibili, diventerà lecito e legale bloccare Skype al fine di promuovere e costringerti ad acquistare un servizio VoIP a pagamento;

- il tuo fornitore potrà applicare "differenziazioni di tariffe", e farti pagare abbonamenti aggiuntivi per applicazioni e protocolli specifici, ad esempio per e-mail, FTP, newsgroups, chat, peer-to-peer ecc.; potrà inoltre liberamente decidere a quali siti web potrai accedere senza limitazioni, a quali potrai accedere con de-prioritizzazione del traffico (quindi con rallentamento nello scambio dati), e a quali non potrai accedere affatto;

- qualsiasi società privata, per generici scopi di sicurezza di rete, potrà intercettare, memorizzare a tempo indefinito, leggere e analizzare, tutti i dati che invii e che ricevi sulla Rete senza autorizzazione di alcun organismo governativo, inclusa la magistratura.

Per tutelare i tuoi diritti fondamentali, si è formata un'ampia coalizione europea che riunisce le più importanti associazioni in difesa dei diritti digitali e dei diritti dei consumatori. La coalizione comprende 16 organizzazioni non governative e associazioni che si battono per i diritti dei consumatori, con sedi in 22 Paesi Membri dell'Unione Europea e altri Paesi non Membri. Da settimane rappresentanti della coalizione stanno attivamente partecipando a Brussels al fine di tutelare i tuoi diritti. In Italia le organizzazioni che fanno parte della coalizione sono Altroconsumo, Associazione per il Software Libero, Istituto per le Politiche dell'Innovazione, NNSquad Italia e ScambioEtico.

Sardegna, elezioni reggionali!

Strani avvenimenti succedono in Italia. Talmente strani che passano inosservati, che passano sotto silenzio. L’ultimo è successo a Cagliari. Non sono arrivati gli ufo, tranquillizzatevi, non sono sbarcati nemmeno qualche migliaio di clandestini pronti ad attuare un colpo di stato e a rendere il Bel Paese uno stato islamico, non preoccupatevi, di questo le televisioni ne avrebbero sicuramente parlato.

Questi sono fatti fantascientifici. Parlo di qualcosa di reale purtroppo. Protagonista di questo è ancora una volta Silvio I da Arcore, recatosi amorevolmente a nostre spese a Cagliari, per fare campagna elettorale a favore del suo nuovo pupillo Ugo Cappellacci, candidato per la presidenza della Regione Sardegna alle prossime elezioni regionali nelle file del Popolo della Libertà (provvisoria). Ma non è la sua presenza il fatto strano, a quelle ci siamo ormai abituati, e suvvia passiamoci su, tanto non c’è mica una crisi da cercare di arginare, siamo un paese prospero e benestante, pieno di lavoro e privo di problemi: ottimismo per favore.

Il fatto strano è un altro: le sue parole. Già perchè fare una visita al candidato del proprio partito può anche starci, scherzare con lui, rendendolo una macchietta ("Ugo... non darti troppe arie, perché qui ti abbiamo portato noi!", "Quante volte ti devo dire che quando io sono qui, tu devi stare giù?"), può anche starci, non è troppo sbagliato. Quello che è sbagliato è promettere di "riprendere subito la realizzazioni di quelle infrastrutture, e sono tante, che avevamo cominciato a fare con il mio precedente governo e con la giunta di Mauro Pili (ora alla Camera)".

Promettere la riattivazione di opere pubbliche "finanziabili già ora" in piena campagna elettorale per le regionali, con lo scopo neanche troppo celato di attirare i voti della popolazione sarda, non solo è sbagliato ma potrebbe essere anche reato: si chiama voto di scambio, ovvero dare qualcosa ad una certa comunità o individuo in cambio di un voto. Tutto questo è ancora più grave se a dirlo è il Capo del Governo. L’Italia dovrebbe essere una democrazia, e in quanto democrazia il potere dovrebbe essere del popolo, e chi ci governa dovrebbe fare gli interessi della popolazione, non i propri. Le cose che sono state dette sono gravissime, sono un ricatto velato da un cerone di "buone intenzioni".

sabato 14 febbraio 2009

Sempre piu’ a fondo

[Süddeutsche Zeitung]

La situazione della nazione e’ disastrosa, la politica e’ corrotta, l’economia e’ agli sgoccioli. E l’unico che avrebbe il potere di fare qualcosa al riguardo è il capo del governo. Ma a lui interessa solo la sua ricchezza. Italia, che cosa sei diventata?

Alcuni politici sono segnati per tutta la loro vita per un’unica stupida battuta. Con Silvio Berlusconi e’ invece difficile anche tenersi a mente i suoi più recenti deragliamenti linguistici. A proposito del centro di prima accoglienza per profughi sull’isola di Lampedusa e sulle indegne condizioni di vita in esso, ha detto recentemente che “non e’ un campo di concentramento” e che gli immigrati presenti “possono sempre andarsi a bere una birra”. In materia di stupro, ha detto che in linea di principio non e’ possibile evitarli in Italia “perché le nostre donne sono troppo belle”. E dopo le elezioni presidenziali americane, definì Barack Obama “abbronzato”.

Queste sono le parole di un magnate dell’industria abituato ad essere circondato da subalterni e lecchini che automaticamente ridono per ogni stupido scherzo. Un uomo che ha un tale potere da non far più distinzione tra comportamento pubblico e privato, che si comporta in tutto il mondo come se fosse a casa sua dove anche una barzelletta priva di tatto causerebbe
sicuramente delle risate. E Berlusconi è anche abituato al poco critico panorama mediale italiano che lo sorprende quando la stampa internazionale non gli riserva lo stesso approccio di sottomissione.

Si tratta di uno dei più strani e insoliti fenomeni politici dei nostri giorni: da 14 anni, l’Italia è stata quasi ininterrottamente governata da un capriccioso miliardario con 17 procedimenti penali sulle spalle e che nonostante cio’ ha ancora il supporto di una grande maggioranza degli italiani. Berlusconi all’estero può apparire come un pagliaccio, tuttavia la sua popolarità nel suo paese e’ superata solo dal suo narcisismo.

Pertanto, Berlusconi ha potuto vincere svariate elezioni sin dalla sua prima apparizione sulla scena politica nel 1993, nonostante nello stesso periodo l’Italia sia stata protagonista di un drammatico declino: Da una delle più grandi storie di successo europeo è diventata una delle economie più deboli nel continente.

Il fatto che l’Italia non solo accetti Berlusconi e le sue sciocchezze, ma le condivida pure, è un sintomo di un paese in profonda crisi con una travagliata economia stagnante. Un paese paralizzato e profondamente frustrato, nelle mani di pochi gruppi di interesse, e in una situazione per cui non e’ né in grado né disposto a cambiare qualcosa. Un paese dove la popolazione e’ fondamentalmente disgustata dalla classe politica e per questo vota un uomo che per lo meno non nasconde di voler fare innanzitutto i propri interessi.

Nel 2006 Berlusconi era ancora visto anche in Italia come il problema più grande dell’Italia. I suoi innumerevoli affari e il conflitto di interessi come uomo più ricco d’Italia, primo grande proprietario di un impero mediatico, famoso indagato contemporaneamente Primo Ministro, hanno ridotto il paese allo stallo e causato una crescita economica quasi pari a zero.

Molti elettori pensavano che, una volta liberatisi di Berlusconi, il paese si sarebbe di nuovo ripreso. Ma il governo di Romano Prodi, supportato da una fragile coalizione di nove partiti con una piccola maggioranza di un solo voto al Senato italiano, non ha saputo fare molto meglio. Quando ha cercato di introdurre alcune riforme del mercato, gli stessi comunisti al governo si opposero. Per quanto riguarda altre proposte di legge, come ad esempio il riconoscimento delle unioni omosessuali, l’ammutinamento venne da un’altra parte della coalizione: dal gruppo dei cattolici nel governo.

Una delle poche leggi che passarono fu un’amnistia generale per i criminali per la quale Berlusconi insistette molto e che fu articolata in modo da salvare il suo avvocato Cesare Previti da una pena detentiva per corruzione di un giudice. Un po’ più tardi la popolazione italiana si adiro’ per i 26.000 criminali rilasciati, molti dei quali tornarono rapidamente a compiere furti, stupri e omicidi. Ma tra questi c’erano anche una folla di criminali per reati economici, tra cui Previti, che poterono cosi’ ritornare ai loro domicili e godersi le comodita’ illegalmente acquisite.

Sotto Prodi, l’economia ha proseguito la sua discesa e nel 2006 e nel 2007 sono da segnalare altri due anni di crescita zero. Nello stesso periodo, vanno accumulandosi mucchi di spazzatura e rifiuti tossici a Napoli e dintorni. E nonostante questi problemi i partiti della coalizione di centro-sinistra continuarono a litigare in pubblico. Gli elettori non hanno quindi riscontrato praticamente alcuna differenza tra destra e sinistra e hanno cominciato a considerare la politica nella sua interezza come una casta che si occupa soprattutto della sua auto-conservazione e si distribuisce privilegi straordinari e eccessive prebende.

E Berlusconi era uno di loro, agli elettori cio’ ando’ bene e non diedero molta importanza ad un altro scandalo di Berlusconi alla vigilia delle elezioni del 2008: verso la fine del 2007, Berlusconi fu accusato dal procuratore della Repubblica di Napoli di aver corrotto Agostino Saccà, un funzionario a capo del dipartimento del cinema della Rai.

Nelle registrazioni delle intercettazioni, che la rivista “L’Espresso” ha messo in Internet, si può ascoltare come Berlusconi cerchi di convertire l’emittente televisiva statale in una sorta di “divano di casa”. Infatti chiese a Saccà di trovare dei ruoli per alcune giovani attrici, che Berlusconi nelle intercettazioni chiama “le fanciulle mie”. In alcuni casi, questo servirebbe solo per “rallegrare il capo” (cioè Berlusconi). In un caso specifico, Berlusconi ha detto a Saccà di aver bisogno di un ruolo per un’attrice che ha una relazione con un senatore del governo Prodi. Berlusconi voleva, come ha ribadito lui stesso, dare a quel senatore delle motivazioni per passare di campo e causare la caduta del governo Prodi.

Ma mentre l’opinione pubblica italiana registrava quasi apaticamente i gravi reati attribuiti a Berlusconi per questo caso, quali la corruzione di funzionari pubblici ai fini della caduta di un governo, improvvisamente scoppio’ un grande interesse in merito ad un possibile scandalo sessuale. Questo fu dovuto alle voci circolanti a riguardo di altre registrazioni riguardanti Berlusconi e tre donne eccezionalmente attraenti del suo gabinetto.

A seconda del campo politico le voci erano diverse. Gli oppositori di Berlusconi favorivano l’immagine di una cariatide settantenne con un debole per le pompette da pene e per il Viagra. I suoi sostenitori lo festeggiavano invece come un instancabile Don Giovanni che si trova in grado di soddisfare due o tre donne allo stesso tempo.

In queste voci circolava anche il nome del Ministro per le Pari Opportunita’ Mara Carfagna, una trentatreenne ex candidata per l’elezione di Miss Italia che ha fatto carriera in qualità di co-presentatrice nel gruppo di Berlusconi e che per un lungo periodo era visibile soprattutto in mini gonne mozzafiato e camicie scollate. Durante una grande riunione di protesta a Roma nel mese di luglio, l’artista comica Sabina Guzzanti ha fatto notare in relazione a Mara Carfagna che: “Non si può nominare un Ministro per le Pari Opportunita’ solo perché ha succhiato l’uccello di qualcuno!”. La Carfagna ha negato qualsiasi relazione personale con Berlusconi e ha denunciato la Guzzati per calunnia.

Con la visione delle cose semi-monarchica del primo ministro non stupisce che nel 2006 sia entrata in vigore una nuova legge elettorale che affida ai capi dei partiti una discrezionalita’ di scelta dei candidati pressoche’ illimitata. In precedenza, l’elettore poteva ancora scegliere i singoli candidati, con il nuovo sistema gli elettori possono votare solo per una parte politica e i leader dei partiti fanno le liste elettorali. Di conseguenza, Berlusconi puo’ portare in Parlamento chi vuole, sia amici personali, dipendenti o qualcuno che sia anche solo di bell’aspetto. Cosi’ Berlusconi ha portato sia in Parlamento che nel suo gabinetto tutta una serie di vallette e attricette diventate famose nel suo impero televisivo. Ed è anche orgoglioso di questo: “Sono come una buona fatina: erano topine e io le ho trasformate in parlamentari”.

Il vero scopo dell’occupazione del Parlamento da parte di Berlusconi è che Berlusconi sta cercando solo di ridurre il ruolo del Parlamento italiano ad una funzione cerimoniale. Recentemente, ha chiesto che solo i presidenti delle rispettive parti dovrebbero fare lo sforzo di votare nel Parlamento. In questo modo, il valore politico degli altri 500 membri parlamentari sarebbe solo da interpretare come un rituale. “Ci stiamo muovendo verso una sorta di modello sudamericano della democrazia”, spiega Bruno Tabacci, un ex democristiano.

Come questo poi potrebbe sembrare si sta già intravedendo. All’inizio della legislatura del 2008 un fotografo e’ riuscito a fotografare con un teleobiettivo un pezzo di carta scritto da Berlusconi con delle note destinate a due belle, giovani, donne parlamentari, Gabriella Giammanco e Nunzia de Girolamo: “Gabri, Nunzia, siete una grande coppia! Grazie di rimanere in Parlamanto, ma non è necessario. Se avete un invito per un pranzo romantico, sarò lieto di darvi il permesso per andarvene! Baci ad entrambe! Il ‘vostro’ Presidente”. Il fotografo riusci’ anche a catturare con la sua macchina fotografica la risposta: “Caro Presidente, gli inviti romantici li accettiamo solo da lei..”.

Il fatto che cio’ non provochi reazioni negative nell’opinione pubblica italiana, la dice lunga circa l’interpretazione della politica degli italiani in relazione al potere mediatico di Berlusconi, ma anche a riguardo della frammentata e quasi scomparsa opposizione di centro-sinistra con la quale ha a che fare Berlusconi. Anche a causa della mancanza di alternative la maggioranza del popolo italiano consente a Berlusconi il potere che ha perche’ visto come uomo forte e deciso. E Berlusconi sfrutta questo che a sua volta promuove la sua immagine di uomo del fare: Così, nel 2008 Berlusconi ha abolito l’ICI ovvero la tassa sulla proprietà della prima casa. E nonostante queste mancate entrate dovranno essere coperte da altre tasse, l’abolizione dell’ICI e’ stata molto popolare. Con il rapido intervento dell’esercito ha anche eliminato la spazzatura dalle strade di Napoli e alla conclusione di questa operazione ha affermato di aver riportato la città nel mondo occidentale in soli 58 giorni. In questo modo gli italiani erano dalla sua parte.

Resta il fatto tuttavia che l’Italia, nel corso degli ultimi 14 anni in cui Berlusconi ha caratterizzato la politica italiana, e’ sprofondata drammaticamente. Per più di 40 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1990 circa, l’economia italiana era una delle più floride al mondo - in un soffio assieme al Giappone e alla Germania occidentale. Negli anni Cinquanta e Sessanta, l’economia cresceva in media di circa il cinque per cento l’anno, negli anni settanta e ottanta di altri solidi tre per cento l’anno. In un paese che ha per molti anni è stata caratterizzato dalla fatica e dall’emergenza questo porto’ prosperità, istruzione e un generoso stato sociale.

Per gli studenti della politica contemporanea l’Italia ha rappresentato un affascinante paradosso: da un lato, il paese sembrava avere uno spaventoso sistema politico. I governi si susseguivano uno dietro l’altro, gli scandali e le crisi di governo erano diffusi assieme ad un alto livello di corruzione, sprechi, e una burocrazia inefficiente. Dall’altro l’economia cresceva di anno in anno. Fino a circa 1989, l’Italia aveva un prodotto interno lordo pari a quello della Gran Bretagna.

Ma negli ultimi 15 anni l’insolita equazione italiana, corruzione e sabbia nel motore più elevata crescita economica, non ha piu’ funzionato. Il prodotto interno lordo italiano è aumentato dal 1996 al 2006 in media dell’1,1 per cento l’anno, rispetto al 2,3 per cento in Gran Bretagna, il 2,8 per cento in Spagna e l’1,7 per cento in tutta la zona Euro. Con il risultato che la crescita italiana e’ del venti per cento inferiore a quella del Regno Unito ed è stata superata anche dalla Spagna.

Il sistema italiano, che funzionava ragionevolmente in un periodo di mercati protetti, nell’era della UE, della moneta unica e dell’intensa concorrenza con paesi a basso salario in Asia ne ha molto risentito. Aprire una società in Italia costa in media 5012 Euro e occorrono 62 giorni con fino a 16 diverse pratiche burocratiche. Per confronto, in Gran Bretagna la stessa operazione costa 381 euro, quattro giorni e cinque operazioni amministrative, negli Stati Uniti 167 euro, quattro giorni e quattro passaggi amministrativi.

La sabbia nel motore ormai stride in quasi tutti i settori della vita italiana, in un modo da dare origine ad un incomprensibile effetto sinergico negativo. Ad esempio, la minaccia di una paralisi del sistema giudiziario rischia di bloccare lo Stato di diritto, una pietra angolare di un sistema economico funzionante. La durata media dei procedimenti per violazione di contratto è in Italia di 1210 giorni (quasi quattro anni), in Spagna (al secondo posto come paese in questo senso) è di 515, quindi nemmeno la meta’, in Francia 331 e in Gran Bretagna di soli 217 giorni. In Italia, ci vogliono inimmaginabili novanta mesi, quasi otto anni, per poter sfrattare di casa un affittuario inadempiente. In Gran Bretagna sono necessari circa dieci mesi, in Francia 17 e sei mesi in Danimarca.

Un tale sistema può sembrare come una brillante follia, ma dietro a cio’ vi e’ un metodo: è stato intenzionalmente progettato per renderlo indispensabile ai partecipanti. La moltiplicazione delle procedure amministrative, la concessione di licenze, regolamenti e strozzature burocratiche crea un numero estremamente elevato di leve con cui il governo puo’ controllare, ritardare, o seppellire prima possibile qualsiasi progetto.

Ciascuno di questi passi è un’opportunità per l’esercizio del potere e del nepotismo, per la richiesta e la concessione di favori. Un’autostrada, il cui costo di costruzione raddoppia in via di esecuzione, ha grandi vantaggi - non solo per i politici che percepiscono mazzette, ma anche per tutti coloro che ci lavorano. Ovvio: per il resto del paese questo porta solo svantaggi. La si deve combattere con delle infrastrutture scadenti, tasse alte, cattivi servizi e di un sistema che e’ diventato l’esatto contrario di una societa’ dei servizi. Non stupisce quendi che l’Italia sia scivolata dal 32mo al 64mo posto nel Global Competitiveness Index, l’indice mondiale per la competitività economica.

Incredibilmente, nei suoi 14 anni di politica Berlusconi ha addirittura migliorato la sua immagine di uomo del fare. In un’intervista all’inizio del 2008, per meta’ si vantava e per meta’ brontolava di essere trattato come una rock star o un re con il potere di guarigione al solo tocco. “Madri incinte mi chiedono di mettere la mia mano sul loro ventre. Altri mi chiedono di toccargli gli occhi perché vedono male… altri di toccarne la testa perché stanno diventando calvi. Ma a loro io do solo il numero di telefono del mio medico “.

E nel settembre 2008, nel bel mezzo della crisi finanziaria, Berlusconi ha assicurato, dopo una lunga notte in una discoteca, che aveva ancora abbastanza energia per fare tutto il possibile: “Dopo tre ore di sonno ho slancio per ulteriori tre ore di sesso”. Ma per liberare l’Italia dal suo attuale stato di caos c’e’ bisogno di molto più della mano regale di Berlusconi e dei suoi vanti post pubertari.

[Articolo originale di Alexander Stille]

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